L' atelier tra le montagne

Attraverso le immagini presenti in questa pagina desidero mostrare il processo creativo che porta alla realizzazione dei miei dipinti... il dietro le quinte.
L'origine della collezione di dipinti botanici  è legata a un luogo in particolare , una casa tra le montagne dove si trova il nostro atelier estivo (anche mio marito, Walter Cipriani, è un artista)
L'ispirazione nasce dall'amore per un luogo magico, un piccolo paesino che si trova incastonato all'incrocio di due valli, nel territorio del Parco nazionale dei Monti Sibillini.
Si tratta di dipinti realizzati a gouache e acquerello , dei fermo immagine della incredibile quantità di piccole piante spontanee che si trovano ai bordi dei sentieri e nei prati di montagna.
Mi sento piena di meraviglia ad osservare queste architetture verdi, le strutture affascinanti, le curve aggraziate …osservare ciò che molti considerano piantacce, erbacce, e non scorgervi altro che infinita poesia.
 Per me ha un vero e sincero significato dipingere ciò che vedo mentre cammino , occhi attenti e cuore leggero, meravigliandomi con la mutevolezza e e l'eterno aggrovigliarsi  di ombrellifere e cardi , timo serpillo e malva ,spine e foglie .
.Quando esco per cercare i miei soggetti da dipingere è come se andassi  a caccia di poesia, bellezza… la mattina presto tutto è terso ,pulito e mi incanto….passo per gli orti e le rose vicino alla lattuga mi fanno sorridere, osservo i grovigli di piante ormai un po’ secche con il sole di agosto e comunque c’è in loro una fragile grazia.
È tutto nei particolari, la goccia d’acqua che sta per scivolare via, la farfalla posata sul cardo che pare essersi messo una coroncina di fiori .
C’è grazia in ogni cosa, una delle mie parole preferite…c’è grazia in come gli steli si incurvano, nelle foglie che seguono nella loro crescita la successione di Fibonacci, nelle corolle dei fiori che viste da molto vicino sono un capolavoro di architettura botanica…c’è grazia nelle erbe ormai secche ma che sembrano di oro pallido e nel blu intenso dell’Eryngiym…c’è grazia.
Il mio momento preferito per gironzolare per prati é quando il silenzio é assoluto , la solitudine é totale, l’umanità silente.
Sempre di più capisco che dipingere ,essere artisti, non é saper tenere il pennello in mano ma evocare. 
Ho sempre sperimentato le tecniche pittoriche , le ho adattate al mio lavoro, ma questa volta qualsiasi cosa esigeva troppa preparazione, troppa macchinosità...tutto troppo.
Questa volta non ho scelto io la tecnica ma lei ha scelto me, quasi per caso, perchè volevo essere veloce e leggera, totalmente imperfetta, totalmente libera
.Per dipingere utilizzo una meravigliosa scatola di acquerelli giapponesi, i loro colori sono potenti, vibranti,  pieni e il loro fluttuare sulla carta mi permette di evocare al meglio ciò che vedo.
La mia non è una pittura botanica descrittiva, non è il mio intento ,ma assolutamente evocativa ,dipingo a memoria, guardando non fuori ma dentro di me.
Ho  una strana forma di amore botanico per i cardi , ho scoperto che le spine sono attraenti e non respingenti, semplicemente difendono i fiori per creare una pista di poso , una piccola isola felice per insetti di tutti i tipi...ho visto api e bombi ronzare laboriosamente facendo il loro lavoro...ma sono sicura di averne beccato qualcuno che dormiva beato.
Amo cercare nella tavolozza il blu dell'Eryngium , che può essere cosi incredibilmente intenso per poi virare verso infinite sfumature azzurro pallido,, grigio verde, argento...è spinosissimo ma in fondo gentile nel suo intento di cospargere i prati di stelle

     Dipingere per me é una necessità, un modo di condividere la bellezza .